The sounds of the Italian language

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E ora, andiamo a vedere l’argomento di oggi!

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Nel video di oggi vedremo insieme i principali suoni dell’italiano. Per farlo, dobbiamo partire dalle basi, ovvero dall’alfabeto.
In italiano, l’alfabeto è composto da 21 lettere, di cui sedici consonanti e cinque vocali. Ripeti dopo di me:

A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z

All’alfabeto italiano, di recente, sono state aggiunte cinque lettere straniere, ovvero provenienti da altre lingue. Queste lettere sono J K W X Y.
Questo è un esempio di trascrizione fonetica. I simboli utilizzati fanno parte dell’alfabeto fonetico, anche conosciuto come IPA in italiano, o [aipiːˈeɪ] in inglese, e sono rappresentati i suoni che dovresti emettere quando pronunci quella determinata parola. Vi lascio più informazioni sull’alfabeto fonetico nella pagina dedicata a questo video nel mio blog. Trovate il link in descrizione, qua sotto.
Ora, vediamo subito insieme le caratteristiche fonetiche principali della lingua italiana.

LE VOCALI

In italiano abbiamo cinque vocali (A E I O U) ma sette suoni vocalici, ovvero:

[a] [ɛ] [e] [i] [o] [ɔ] [u]

Per la vocale “E” e per la vocale “O” abbiamo infatti ben due suoni, uno chiamato “aperto“, ovvero è [ɛ] – ò [ɔ], e uno chiamato “chiuso“, ovvero e [e] – o [o]. Ad esempio, abbiamo la parola PESCA [ˈpeska], con la E chiusa, dal verbo pescare, e PESCA [ˈpɛska] con la E aperta, ovvero il frutto. Abbiamo anche È [ɛ], il verbo essere, e abbiamo anche E [e] (la coniugazione). Altri esempi per la lettera E sono: PRESTO [ˈprɛsto]– FERRO [ˈfɛrro], con la “e” aperta; CERA [ˈtʃera] – SEME [seme] (con la “e” chiusa). Per la O abbiamo: FUOCO [ˈfwɔko] – LUOGO [‘lwɔgo] – ORO [‘ɔro], con la “o” aperta; NOME [‘no:me] – CONOSCO [co’nosko] – SOPRA [‘so:pra] – SOLO [‘so:lo], con la “o” chiusa.

MA bisogna prestare molta attenzione! Io parlo con un accento del Nord Italia, in particolare l’accento di Reggio Emilia, la città dove sono nata e dove ho vissuto per un po’ di anni, e può capitare che alcune vocali non vengano pronunciate nel modo “corretto”, nell’italiano standard. È molto comune, infatti, trovare pronunce diverse per la E e per la O in giro per tutta l’Italia. Io, ad esempio, dico [ˈbene] e non [ˈbɛne], [‘kapɛllo] non [‘kapello], [ˈdjetʃi] e non [ˈdjɛtʃi]. L’utilizzo della “E” e della “O”, aperta o chiusa, può quindi cambiare in base alla provenienza della persona che parla, anche se ci sono delle regole fonetiche che tutti rispettano. Ma, magari, ne parleremo in un prossimo video!

Possiamo poi dire che in generale, di norma, le vocali tendono ad essere corte. Sono lunghe solo quando si trovano alla fine di una sillaba aperta e sono accentate. Ad esempio, diciamo: [‘ka:sa] e non [‘kasa]; diciamo [be:ne] o [ˈbɛne]; [ko:da]; [ka:ne]; [ri’pɔ:so]. Quindi, ad esempio: “in casa mia c’è un cane che riposa e che ha una bella coda”. Ok, questa è una frase che non ha molto senso, ma è per farvi notare la lunghezza delle vocali.

Passiamo ora ai suoni consonantici principali.

LE CONSONANTI

  • CI – CE; GI – GE; CHE – CHI; GHE – GHI
    In italiano abbiamo CI [tʃi], CE [tʃe], GE [dʒe], GI [dʒi] che sono ben diversi dai suoni CHE [ke], CHI [ki], GHE [ge], GHI [gi]. La differenza principale è che due coppie di suoni sono dolci, ovvero CI [tʃi], CE [tʃe], GE [dʒe], GI [dʒi], e due coppie di suoni sono invece dure, CHE [ke], CHI [ki], GHE [ge], GHI [gi]. I suoni duri in italiano vengono pronunciati come il suono della K in altre lingue. Quindi, ad esempio, abbiamo: CENA [ˈtʃena], GITA [ˈdʒita], e CHIMICA [‘ki:mika], GHEPARDO [ge’pardo].

  • GL – GN
    Altri due suoni caratteristici dell’italiano e per alcuni anche abbastanza difficili sono i suoni: GL [ʎ] e GN [ɲ]. Questi suoni esistono anche in altre lingue come, ad esempio, lo spagnolo e il portoghese. Alcune parole con questi suoni sono: GNOCCHI [ˈɲɔkki], un piatto tipico italiano, SIGNORA [siɲˈɲora], FIGLI [ˈfiʎʎi] e MAGLIA [ˈmaʎʎa].

  • Le doppie
    In italiano poi è molto molto importante prestare attenzione alle doppie. Infatti, se non le pronunciate, il significato della parola piò cambiare. Vii faccio due esempi. Se ne trovate altri, scrivetemeli qui sotto nei commenti. I due esempi sono le coppie: CARO [‘ka:ro] – CARRO [‘karro]; ROSA [ˈrɔza] – ROSSA [‘rɔssa].

  • SC – SCH
    Altri due suoni che possono trarre in inganno sono la coppia SC [ʃ] e SC [sk]. Abbiamo infatti esempi come la parola SCENA [ˈʃe:na] o SCIMMIA [ˈʃimmja], ma SCATOLA [‘skatola] e SCUOLA [‘skwɔla]. Quindi, la coppia di lettere SC davanti alla vocale E, oppure davanti alla vocale I verrà pronunciata [ʃ] (=sh), più precisamente [ʃe] oppure [ʃi]. Bisogna prestare molta attenzione anche al trittongo SCH, che viene pronunciato in questo modo: [sk], con un suono quindi duro. Abbiamo, infatti, ad esempio, le parole: SCHERMO [‘skɛrmo], SCHIENA [‘skjena], SCHIUMA [‘skjuma].

  • CU – QU
    Infine, in questo video, vi voglio parlare del suono [kw]. Questo suono si può scrivere in due modi diversi, ovvero CU, [kw], oppure QU, [kw]. Queste due coppie si pronunciano allo stesso identico modo, ma si scrivono in modo diverso. Ad esempio, abbiamo la parola CUOCO [ˈkwɔko] e la parola QUADRO [‘kwadro]. L’unico modo per sapere come scrivere le parole che contengono questo suono è controllare sul dizionario.

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Conoscevi già questi suoni? Quali sono per te quelli più difficili? Lasciami un commento qua sotto!

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Per questo video è tutto. Vi ricordo che sul mio sito, nella sezione “BLOG”, troverete la trascrizione di tutti i miei video e ulteriore materiale gratuito!

Potete poi trovarmi anche su Facebook, Instagram e Tiktok, vi lascio i link dei miei profili nella descrizione di questo video, sempre qua sotto. Ci vediamo nel prossimo video, a presto! Ciao!

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