The Italian university system

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Oggi vorrei mostrarvi brevemente come funziona l’università in Italia, e quindi, a grandi linee, com’è strutturata.

Il sistema universitario italiano prevede:
– sessantasette (67) università statali;
– ventinove (29) università non statali legalmente riconosciute;
– nove (9) istituti superiori a ordinamento speciale;
– undici (11) università telematiche.

Secondo la Legge 240/2010, art1, comma 1 e 2 (che adesso leggerò) “l’università è la sede primaria di libera ricerca e di libera formazione nell’ambito del suo ordinamento ed è luogo di apprendimento ed elaborazione critica delle conoscenze; opera, ispirandosi al principio di autonomia e responsabilità, combinando in modo organico ricerca e didattica, per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica”.

Se non avete capito molto, tranquilli, il linguaggio delle leggi è sempre complicato! Comunque, lo scopo principale delle università italiane è quello di promuovere la libera ricerca e la libera formazione e ogni università deve dotarsi, deve avere un codice etico che deve poi seguire (Legge 240/2010, art2 comma 4).

Ovviamente, all’interno del grande mondo dell’università esistono diversi “livelli”, anche conosciuti come corsi o titoli di studio.

  1. Il primo livello, o primo ciclo, è quello della Laurea Triennale che, come potete immaginare dal nome, dura tre anni. Per potersi laureare bisogna acquisire 180 Crediti Formativi Universitari (CFU) attraverso il superamento dei vari esami e la stesura della tesi finale. Infatti, quasi per ogni laurea triennale viene richiesta la stesura di un elaborato finale di circa 50/100 pagine su uno specifico argomento. Quando ci si iscrive alla Laurea Triennale, bisogna scegliere fin da subito una “specializzazione”. Io, ad esempio, mi sono laureata in Lettere Moderne e ho studiato diverse materie umanistiche, come ad esempio linguistica, letteratura, filosofia, latino, storia e tante altre. Per il mio corso di studi non erano e non sono previsti esami di matematica, fisica, economia, legge o simili. Ovviamente una persona è sempre libera di dare esami extra, ma non è proprio tanto conveniente. In Italia, quindi, fin da subito lo studente sceglierà un macro-argomento di suo interesse e si specializzerà proprio in quello. Generalmente, gli esami sono concentrati alla fine di ogni semestre, quindi a gennaio/febbraio per il primo semestre (e questo periodo viene chiamato sessione invernale) e giugno/luglio per il secondo semestre (e questo periodo viene chiamato sessione estiva). È però anche diffuso inserire delle prove d’esame più piccole a metà di ogni semestre proprio per alleggerire il carico di studio. Queste prove intermedie, chiamate “esami parziali” o anche solo “parziali”, non sono però obbligatorie. Uno studente generalmente può decidere di dare l’esame in un unico momento, quindi alla fine del semestre, durante la sessione invernale o estiva, oppure al contrario può decidere di dare un parziale a metà semestre e di dare l’altra metà dell’esame durante la sessione, alla fine del semestre. Il giorno della laurea, dopo aver superato tutti gli esami e dopo aver scritto e presentato la propria tesi, lo studente può finalmente festeggiare indossando una corona d’alloro decorata con un drappo colorato e può festeggiare con gli amici e i familiari. Ogni facoltà ha un colore diverso. Ad esempio, il bianco è il colore di Lettere, la mia facoltà. Io, infatti, quando mi sono laureata nell’estate del 2020, ho indossato una corona d’alloro intrecciata a un drappo bianco.

  2. Dopo la Laurea Triennale, generalmente ci si iscrive alla Laurea Magistrale, dove si ha la possibilità di approfondire ulteriormente gli argomenti studiati nei tre anni precedenti. La Laurea Magistrale dura due anni e per laurearsi bisogna aver acquisito 120 CFU e aver scritto una tesi finale di circa 200 pagine. Anche in questo caso i laureati indossano una corona d’alloro intrecciata con un drappo colorato.

  3. Alcuni corsi di laurea non durano solo 3 anni, ma molto di più! Ad esempio, il corso di Medicina, di Farmacia, di Architettura e di Giurisprudenza (ma ce ne sono molti altri) vengono chiamati Laurea Magistrale a ciclo unico poiché non esiste la suddivisione in Laurea Triennale e Magistrale. Questi corsi generalmente durano 5 o 6 anni.

  4. Un’opzione alla Laurea Magistrale, ma forse poco comune in Italia, sono i Master di 1° e di 2° livello. I Master Universitari in Italia sono generalmente più brevi e più pratici di una Laurea Magistrale. Io, ad esempio, dopo la Laurea Triennale ho deciso di iscrivermi (e mi sono laureata poche settimane fa) ad un Master di 1° livello per insegnare italiano agli stranieri. In Italia, questo tipo di formazione così specifica e pratica viene fornita solo da un Master, di 1° o di 2° livello. Nelle Lauree Magistrali si trova invece un tipo di studio, un tipo di preparazione nettamente più teorica. Al Master di 1° livello puoi accedere dopo la Laurea Triennale, mentre per il Master di 2° livello è richiesta anche la Laurea Magistrale.

  5. Se si desidera approfondire ulteriormente e proseguire con gli studi, esistono poi il Dottorato di Ricerca (ovvero il PHD) e il Corso di Specializzazione.

Questa è solo una breve panoramica del sistema universitario italiano. Se vuoi saperne di più, sul mio sito, nella sezione “BLOG” trovi dei link ad alcuni siti utili che approfondiscono l’argomento.

E tu? Hai mai pensato di venire a fare l’università in Italia? E nel tuo paese com’è l’organizzazione universitaria? Parliamone nei commenti!

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Per questo video è tutto. Vi ricordo che sul mio sito, nella sezione “BLOG” trovate la trascrizione di questo video e ulteriore materiale gratuito! Potete poi trovarmi su Facebook, Instagram e TikTok, vi lascio i link dei miei profili nella descrizione di questo video, sempre qua sotto. Ci vediamo nel prossimo video! A presto, ciao!

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