The alteration of the noun in Italian

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E ora, andiamo a vedere l’argomento di oggi!

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CAGNOLINO – LIBRICINO – CASETTA – TIPACCIO – LIBRONE

Questi esempi rappresentano nomi alterati. La possibilità di poter alterare un nome per dargli una sfumatura di significato particolare è uno fra i tratti più tipici dell’italiano. Aggiungendo un suffisso alla fine della parola, possiamo caratterizzare un nome in senso quantitativo o in senso qualitativo e possiamo anche determinare un rapporto di tipo affettivo con quella parola. L’alterazione NON cambia la categoria lessicale della parola: un nome rimane sempre un nome, un aggettivo rimane sempre un aggettivo e così via.

Un nome alterato può poi anche assumere un significato autonomo. Alcuni esempi sono le parole PORTONE, da PORTA più -ONE, e MANETTE, da MANI più -ETTE. Il PORTONE non è più solo una porta particolarmente grande, ma è la porta della casa che dà sulla strada, così come le MANETTE non sono delle piccole mani, ma sono lo strumento utilizzato dalla polizia per arrestare le persone e per bloccare le mani.

Ci sono poi alcune parole che possono sembrare alterate, ma che in realtà non lo sono perché il loro significato è totalmente diverso, non c’entra nulla con quello della parola originaria.  Ad esempio, le parole MATTONE e MATTINO non hanno nulla a che vedere con la parola MATTO. Il MATTONE non è un uomo molto matto, ma è un tipo di pietra utilizzata per costruire le case, così come il MATTINO non è un uomo po’ matto, ma è una parte della giornata.

Inoltre, anche i verbi e gli aggettivi possono essere alterati. Ad esempio: BELLO diventa BELLINO, INGENUO diventa INGENUOTTO, CANTARE diventa CANTICCHIARE e SALTARE diventa SALTELLARE.

Ora che abbiamo visto le caratteristiche generali di questo fenomeno, andiamo più nel dettaglio e vediamo insieme tutti i tipi di suffissi alterativi.

SUFFISSI ALTERATIVI DIMINUTIVI

  1. -ello, -ella (possibilità di “IC”, fiumicello)
    -ELLO, -ELLA è un’alterazione particolarmente diffusa nel Sud Italia. Alcuni esempi sono le parole: ALBERELLO – PONTICELLO – FIUMICELLO – POVERELLA – FINESTRELLA. Purtroppo, senza una regola, in alcune parole con questo suffisso compare anche l’interfisso (questo è il termine tecnico) -IC-, come in FIUMICELLO, che nella parola originaria FIUME non ha questa coppia di lettere -IC-.

  2. -etto, -etta
    -ETTO, -ETTA è uno dei suffissi diminutivi più usati. Alcuni esempi sono le parole CASETTA, POVERETTO, CAGNETTO, BORSETTA.

  3. -ino, -ina (possibilità di “IC”, leoncino)
    -INO, -INA è, insieme a -ETTA, -ETTO, il suffisso più utilizzato e più diffuso in Italia. Questo suffisso diminutivo può anche determinare un rapporto affettivo e positivo e viene spesso utilizzato dai bambini. Alcuni esempi sono: BACINO – PANCINO – OSSICINO – UCCELLINO – PAESINO. Con -INO, -INA è possibile l’utilizzo, il cumulo, di più suffissi. La parola FIORELLINO, ad esempio, deriva da FIORE con l’aggiunta del suffisso -ELLO e, successivamente, -INO. FIOR-ELL-INO.

  4. -otto, -otta
    -OTTO, -OTTA è una variante di -ETTO ed è diminutivo quando indica i piccoli degli animali, come ad esempio AQUILOTTO o anche CUCCIOLOTTO, parola generale per indicare i cuccioli, i piccoli degli animali, aggiungendo particolare tenerezza al nome. Questo suffisso è utilizzato anche come sinonimo delle espressioni PIUTTOSTO, ALQUANTO. Ad esempio: VECCHIOTTO, BASSOTTA significano alquanto vecchio, piuttosto bassa.

  5. -uccio, -uccia
    -UCCIO, -UCCIA può avere sia una connotazione vezzeggiativa di affetto, come in MANUCCE, CASUCCIA, BOCCUCCIA o TESORUCCIO (in questo caso specifico viene utilizzato per riferirsi al proprio partner o a una persona a cui si vuole molto bene), sia una connotazione dispregiativa, come in BORGHESUCCIO, da BORGHESE più -UCCIO.

SUFFISSI ALTERATIVI ACCRESCITIVI

  1. -accio, -accia
    -ACCIO, -ACCIA è il più comune suffisso peggiorativo italiano, ovvero che da una sfumatura negativa alla parola. Ad esempio: GIORNATACCIA – FATTACCIO – TIPACCIO – SAPORACCIO. Tuttavia, questo suffisso può essere utilizzato anche in tono scherzoso e simpaticamente positivo, soprattutto con aggettivi o nomi che delineano caratteristiche positive: GENIACCIO – TALENTACCIO

  2. -astro, -astra
    Anche -ASTRO, -ASTRA hanno valore peggiorativo e significano SIMILE A, ma in senso negativo. Ad esempio, un POETASTRO è una persona che prova a fare il poeta, ma non ci riesce, non ne è in grado.

  3. -one, -ona
    Il suffisso -ONE, – ONA è considerato il suffisso accrescitivo neutro e obiettivo, cioè senza alcuna sfumatura di significato positiva o negativa. Un LIBRONE è semplicemente un libro molto voluminoso, così come un LAVORONE è un lavoro che richiede tanto impegno. La parola assume un significato positivo o negativo solo quando è inserita nel contesto della frase. Quando invece si utilizza questo suffisso con parole inerenti alla sfera politica, quella parola avrà sempre un valore negativo. Un esempio è il termine FASCISTONE, cioè una persona italiana di destra troppo accanita.

ALTRE ALTERAZIONI

Esistono poi altri metodi per creare alterazioni del nome. Vediamoli subito.

  1. -issimo, – issima
    Tra i suffissi non “convenzionali”, o meglio chiamati impropri, quello più diffuso è -ISSIMO, -ISSIMA. Questo suffisso serve per esagerare il significato di una parola. LE MELISSIME sono così mele buonissime e la PARTITISSIMA è una partita molto importante. Nel parlato in un contesto informale, possiamo usare questo suffisso per creare neologismi a partire da qualunque parola. Ad esempio, è molto comune dire SUBITISSIMO nella frase “Arrivo subitissimo”, oppure PRESTISSIMO in “Faccio prestissimo” oppure “Ci vediamo prestissimo”. Un altro esempio è l’espressione “HO FAMISSIMA”, molto utilizzata nel parlato proprio per dire che si ha molta fame, che si sta morendo di fame.

  2. Ripetizione
    Un altro metodo per alterare il nome, sempre in senso accrescitivo, è l’utilizzo della ripetizione. Alcune volte, in un parlato informale, si possono sentire espressioni come “Quando avrò una casa casa…” o “Finalmente ho un lavoro lavoro”. In entrambi i casi la ripetizione serve per enfatizzare la parola e per renderne l’autenticità. Una CASA CASA è una casa vera, così come un LAVORO LAVORO è un lavoro remunerativo e dignitoso, un vero lavoro.

  3. Aggiunta di signor/signora
    Come nell’esempio di prima, anche l’aggiunta della parola SIGNOR o SIGNORA serve per dare autenticità e maggiore valore alla parola. Una SIGNORA MACCHINA è una macchina di valore, molto bella e ben funzionante, così come un SIGNOR FILM è un film fatto bene e molto interessante.

  4. Utilizzo di CON I FIOCCHI/ A REGOLA D’ARTE / BEN FATTO
    Il raddoppiamento della parola e l’aggiunta di SIGNOR/SIGNORA corrispondono alle espressioni CON I FIOCCHI / A REGOLA D’ARTE /BEN FATTO, anche loro abbastanza usate sempre in accezione accrescitiva. Una PIZZA CON I FIOCCHI, una PIZZA A REGOLA D’ARTE, una PIZZA BEN FATTA è una pizza molto buona fatta con la ricetta tradizionale, fatta come si dovrebbe fare.

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Conoscevi già questa proprietà della lingua italiana? Hai mai sentito o utilizzato parole alterate in questo modo? Parliamone nei commenti!

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Per questo video è tutto. Vi ricordo che sul mio sito, nella sezione “BLOG”, trovate la trascrizione del video e ulteriore materiale gratuito! Potete poi trovarmi anche su Facebook, Instagram e Tiktok, vi lascio i link dei miei profili nella descrizione di questo video. Ci vediamo nel prossimo video, a presto! Ciao!

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