Studying foreign languages ft. Chiara Ghidoni

TRASCRIZIONE

M: Ciao a tutte e a tutti, benvenuti in questo nuovo video! Sono Margherita e su questo canale vi aiuterò a imparare l'italiano. Oggi sono qui insieme a Chiara. Ciao Chiara.

C: Ciao!

M: E oggi faremo un po’ quattro chiacchiere sulla sua vita e su alcune esperienze secondo me molto rilevanti e anche molto interessanti. Per iniziare quindi, Chiara, vuoi dirci qualcosina su di te al volo, cosa fai nella vita, se studi, lavori… giusto brevemente.

C: Ok… Allora sono studentessa, sono al secondo anno di magistrale nell'università di Padova e studio lingue. Per ora questa è la mia vita, tempo pieno studentessa.

M: Ottimo. E da dove vieni esattamente? Diciamo la tua provenienza così anche si capisce un po' l'accento.

C: Ok, io sono di Carpi in provincia di Modena, Emilia Romagna. Infatti, l'accento un po' si sente... emiliana.

M: Esatto, esatto. In questo momento stanno parlando due emiliane, perché anch'io sono emiliana, sono di Reggio Emilia. E quindi forse potrete notare che il nostro accento, il nostro modo di parlare è abbastanza simile. Non è uguale perché ci sono delle differenze, ma è abbastanza simile. Quindi, hai detto che stai studiando lingue. Cosa si studia a lingue in Italia? Come è strutturata l'università? Raccontaci un po' meglio questo aspetto.

C: Ok allora di lingue esistono tanti indirizzi. Per quanto mi riguarda in triennale, quindi i primi tre anni, ho studiato lingue e letterature quindi il focus principale è su appunto lo studio di due lingue (è obbligatorio) poi al terzo anno si può anche fare in maniera facoltativa una terza lingua, e la letteratura, quindi la lingua corrispondente. Poi però ci sono una serie di esami obbligatori tipo al primo anno e di linguistica, oppure anche letteratura italiana che da una base appunto per le altre letterature e anche confronto, e tipo anche una filologia e una serie di altri esami poi a scelta per diciamo essere più liberi nel piano di studi. Io poi facevo letteratura e quindi ho avuto tre anni di letteratura, mentre altri miei colleghi e colleghe, che hanno fatto magari mediazione linguistica al terzo anno, si sono dedicati più a materie più economiche o di diritto, per dire. Poi invece ora faccio lingue per la comunicazione in magistrale e quindi ovviamente oltre alle due lingue, che sono inglese spagnolo nel mio caso, gli altri esami presi da strategie di comunicazione possono riguardare il marketing oppure magari la scrittura per i media, altri esami economici o comunque legati anche al lavoro in azienda, per dire.

M: Ok, quindi molto diversi da invece il classico studio della letteratura o insomma della lingua.

C: Sì, ho fatto un cambio abbastanza importante, molto più, anche sì, concreto per i giorni nostri, comunque. Però la mia base di letteratura fondamentale rimane il mio grande amore e comunque in realtà anche in magistrale ci sono diversi esami di letteratura a scelta che uno può inserire.

M: In questo caso effettivamente hai un ottimo bagaglio culturale perché sei coperta, diciamo, sia dal lato umanistico che dal lato più, diciamo, pratico, tecnico, economico, diciamo così.

C: Esatto.

M: E fino ad ora sei felice del tuo percorso universitario e insomma in generale dell'università in Italia, oppure no? Non lo so.

C: Sì, sono molto felice soprattutto con la magistrale perché comunque non mi sono mai pentita della mia scelta, anche in triennale. Volevo fare lingue, l'ho fatto e sono super contenta, però finita la triennale magari mi son sentita non pronta a lavorare nel campo di studi, ecco, il campo in cui avrei voluto lavorare dopo la mia laurea. Sentivo di non essere sicuramente pronta a buttarmi e mancava comunque ancora tanto. Poi invece comunque con la magistrale, che volevo fare sicuramente, sia per completare lo studio delle lingue perché comunque volevo arrivare a un livello vicino al C2 anche per poter insegnare entrambe le lingue. Però proprio mi è servito tanto perché nel corso magistrale è molto più concreto, molto più indirizzato anche al lavoro, più pratico e adesso che comunque sono alla fine del secondo anno, a metà del secondo anno, mi sento già molto più sicura e dico "ok ho qualcosa in mano". Prima in triennale... la triennale in Italia spesso è molto molto teorica e quindi... contenta perché comunque a Padova mi sono trovata benissimo e è un bell'ateneo mi sono trovata davvero davvero bene. Però appunto secondo me mi è servito proprio fare la magistrale.

M: E questo effettivamente è importante perché in altri paesi magari è diversa la struttura dell'università, la struttura universitaria, e quindi è importante avere questo punto di vista da una persona che sta ancora studiando e che ha fatto e sta facendo un percorso comunque lungo all'interno dell'università e ha provato sia triennale magistrale ed è appunto forse può essere anche molto utile per uno straniero che vuole venire in Italia a studiare e che non conosce come è strutturata l'università in Italia. Quindi effettivamente è molto interessante e molto importante quello che hai detto. E hai detto che stai studiando e hai studiato spagnolo e inglese, giusto? Hai mai avuto l'opportunità di fare esperienza all'estero inerente a queste due lingue, oppure no?

C: Sì, allora, per quanto riguarda lo spagnolo, il mio terzo anno di triennale sono riuscita a partire per appunto comunque portare avanti il progetto Erasmus in Spagna. Sono andata a Salamanca e appunto un progetto doveva durare nove mesi. Io sono dovuta tornare un po' prima per via del COVID, per cui sono partita a fine agosto 2019 e doveva durare comunque fino a giugno 2020. Comunque, l'ultima parte l'ho seguita da casa però sempre con l'università spagnola. Quindi sì, sono andata in Erasmus in Spagna, quindi ho avuto una bellissima esperienza, ho fatto una bellissima esperienza e ho avuto modo di mettere in pratica lo spagnolo.

Mentre per l'inglese purtroppo ancora no, infatti vedo comunque la differenza, pur studiando inglese da molto più tempo, con lo spagnolo mi sento molto più sicura. E quindi sì, sono andata appunto via il terzo anno.

M: E come è stato all'inizio il primo mese, le prime settimane, l'impatto con un posto diverso da quello a cui siamo abituati.

C: Allora per me è stata una bellissima esperienza. Ovviamente all'inizio, tipo i primi giorni ero tipo "ma chi me l'ha fatto fare, ma perché complicarsi la vita" perché sono andata via da sola senza conoscere assolutamente nessuno. Avevo provato a contattare qualcuno dell'università che potesse magari essere di un altro corso e dovesse partire appunto per la mia stessa città, per Salamanca, però non avevo trovato nessuno perché molti magari partivano il secondo semestre. Quindi ero completamente da sola e io sono molto timida quindi è stato difficile ovviamente là dire "ok, come faccio? Come faccio a trovare amici?" Anche il parlare la lingua, comunque, che non è la tua... però ovviamente un po' buttandomi ho trovato subito un gruppo meraviglioso di amici... è stato super bello, davvero veramente veramente bello. E con lo spagnolo comunque è stato anche meno difficile del previsto, perché in Spagna sono molto tranquilli, se fai un errore, non c'è problema, anzi. Magari io sono abituata, vado in un posto e mi viene da parlare inglese più che un'altra lingua appunto, perché lingua internazionale, e invece in Spagna non vogliono che uno parli inglese soprattutto tipo a Salamanca, comunque... ovviamente una città come Madrid o Barcellona è diverso, però una città un po' più piccola si preferisce parlare spagnolo o piuttosto parlano italiano perché è molto simile. Ovviamente non è uguale però alcune parole o comunque alcune strutture della frase sono molto molto più vicine; quindi, tendono a voler parlare italiano o a capirti nella tua lingua. Però mi sono sempre trovata benissimo perché proprio vieni messa a tuo agio. Quindi su quello è andato veramente veramente bene. È stato molto rincuorante quando comunque dopo i primi giorni ho visto che riuscivo anche a intraprendere una conversazione e non c'erano troppi impedimenti...anche perché se uno vuole fare amicizia, vuol parlare, comunque bisogna un po' buttarsi. Quindi esperienza che aiuta tantissimo in quello.

M: E immagino che dopo questi nove mesi, iniziali ma forse un po' meno effettivi, il tuo spagnolo sia migliorato veramente tantissimo.

C: Sì. Allora, alla fine poi dell'esperienza, come anche all'inizio, è obbligatorio fare un test che si chiama OLS. È un test di lingua e sono partita con un B2 in teoria, e forse in teoria un po' meno dopo appunto il secondo anno di spagnolo all'università. Però comunque io ero diciamo al livello B2 e sono tornata con un C1. Quindi comunque ero molto contenta poi ovviamente bisogna praticarlo tutti i giorni. Magari già dopo qualche mese che non si ha la possibilità di parlare con persone del posto un po' uno inizia a perderlo. Però mi sentivo proprio tanto sicura rispetto alla partenza e mi veniva anche da parlarlo in Italia un po'. Cioè tipo entravo in un negozio e formulavo la frase in spagnolo invece che in italiano e quindi quello è bello perché dici "ok, mi ero abituata a parlarlo e ci sta molto interessante e bello".

M: E non ti vergognavi neanche più, era quasi naturale per te parlare spagnolo.

C: Infatti, non mi vergognavo. Ho scelto dopo anche di fare la tesi in spagnolo e quindi di discuterla scriverla in spagnolo e mi sentivo molto sicura in quello. Mi ha aiutato tantissimo anche col carattere. In generale mi vergognavo tanto a parlare con le persone o anche a chiedere una cosa non so in una pizzeria, in un negozio. Quando sono tornata ho visto che comunque sono migliorata anche in quello perché devi buttarti. Quando sei via, sei da solo comunque all'inizio è così, devi parlare e fare esperienza. Quindi è stato molto molto utile.

M: Quindi è stata proprio un'esperienza super arricchente sotto diversi punti di vista.

C: Secondo me sì, assolutamente... sia appunto linguistico che culturale anche... anche delle relazioni... esperienza davvero, sì, arricchente.

M: E a livello culturale hai notato delle differenze importanti tra Italia e Spagna, o comunque tra l’Italia del nord, dove sei abituata a vivere, e Salamanca, oppure è abbastanza simile lo stile di vita?

C: Allora non sono troppo distanti però appunto magari la differenza principale, che si conosce anche abbastanza senza dover andare appunto sul posto, è un po' il problema degli orari. Cioè... io in realtà non ho fatto fatica a gestirmi con gli orari spagnoli perché in Spagna si tende a spostare in avanti l'orologio rispetto all'Italia e di base... allora si pranza non alle 12:30 o 13 come in Italia, ma alle 14 o 15 anche. Appunto avevo anche delle lezioni magari che finivano proprio per le 15 e i miei compagni andavano pranzo normalmente. E la cena spesso è alle 21/22, quindi 9 o 10 di sera e la vita serale inizia quindi molto più tardi. Mentre in Italia si è abituati a uscire magari appunto già per le 10, dopo aver mangiato si può uscire, lì prima di mezzanotte non si esce di casa e se vuoi andare magari a ballare, vuoi andare in un locale, trovarti con gli amici, fare festa, appunto prima di mezzanotte non si esce e si torna molto molto tardi. Io che non sono una che in Italia faceva grandi feste o andavo in discoteca, mi sono trovata appunto a tornare spesso comunque molto molto tardi di notte o anche mattina perché proprio l'orario è completamente diverso. Era però normalissimo se volevi vivere e non chiuderti in camera, i ritmi erano quelli. Però in generale sì, la differenza è questa. Per il resto magari anche il carattere, il calore delle persone mi è sembrato molto simile. Mi trovavo bene, mi sembrava anche molto simile come città universitaria a Padova, quindi vabbè comunque Veneto, però comunque ecco per differenze culturali mi viene più da dire gli orari. Quindi anche i bar, i ristoranti che aprivano molto più tardi... bisognava adattare proprio tutta la routine quotidiana.

M: E invece ti è mai capitato di aver fatto delle piccole gaffe per via della differenza, ma anche della similitudine molto forte tra l'italiano e lo spagnolo, oppure non hai avuto episodi diciamo spiacevoli dal punto di vista linguistico?

C: Allora in realtà gaffe proprio non ricordo di averne fatte. Sicuramente errori, quelli ovviamente sempre. Per fortuna avevo comunque amici anche spagnoli, proprio nel mio gruppo, e in quello sono stati carinissimi perché ci correggevano sempre in maniera molto tranquilla, senza appunto ansia di aver sbagliato, senza sentirmi appunto in imbarazzo. Ci correggevano tanto, soprattutto mi ricordo che in spagnolo una differenza... una regola base è comunque la differenza tra SER e ESTAR o POR/PARA che è, in realtà è una cosa che si insegna dal primo anno, che però anche gli studenti che studiano da tanti anni sbagliano nel quotidiano. Usare un verbo piuttosto che l'altro o una per posizione piuttosto che l'altra... è sempre difficile, comunque, quando sei sul momento e mi ricordo che questo era un errore che facevo spesso, pur studiando tanto la grammatica. E quindi quello mi correggevano magari abbastanza, però di gaffe proprio mi è andata bene. Secondo me mi sono salvata perché comunque studiando spagnolo da qualche anno ho fatto magari meno fatica rispetto a compagni o amici che sono arrivati non da una facoltà di lingue, perché ovviamente l'Erasmus è rivolto a tutti gli studenti. Quindi per chi non studia un'altra lingua, soprattutto se non è l'inglese che comunque tutti hanno studiato, è sicuramente più difficile. Facevo anche io i miei errori, tanti, però gaffe proprio forse no. Almeno, non mi ricordo, ho rimosso.

M: Esatto, certo, certo. Beh, fare errori è normalissimo, è parte del processo.

C: Anzi, si impara così. Adesso io mi ricordo appunto i miei errori e cerco di non ricommetterli.

M: Esatto, esatto, hai ragionissima. Funziona proprio così, si impara sbagliando è questo un po' diciamo il processo naturale quando si impara una lingua. E quindi per tirare un po' le somme rispetto alla tua esperienza in Italia e all'estero e rispetto anche alla tua esperienza universitaria, consiglieresti di studiare lingue in Italia, consiglieresti a qualcuno di fare l'Erasmus o, non so, daresti altri consigli.

C: Allora, io sono molto favorevole allo studio delle lingue in Italia perché secondo me è più facile anche per chi magari non ha mai fatto un linguistico prima o non ha affrontato lo studio delle lingue, sicuramente partire dall'italiano per lo studio della lingua è più facile, rende tutto ovviamente più facile perché è la tua lingua madre. Poi il metodo di, comunque, di studio e il metodo di proprio di.... universitario, di insegnamento è molto diverso. In Spagna per dire, all'università in Spagna dura 4 anni e il mio corso, almeno che facevo filologia, e vedevo differenze abbastanza sostanziali per quanto riguardava magari soprattutto gli studenti del primo anno perché, comunque, avevano neanche 18 anni, erano piccoli. Venivano trattati un po' secondo me troppo da piccoli. Cioè non era... non erano molto lasciati liberi o non venivano trattati appunto da adulti pienamente. Quindi in Spagna ho visto che si è molto seguiti, ci sono tanti lavori di gruppo i professori chiedono di essere chiamati per nome e non per cognome. Quindi rispetto all'Italia è molto diverso. Avevo molti più progetti, gli esami in Italia sono tanto orali mentre... o comunque orali e scritti, mentre in Spagna ho quasi avuto tutti scritti, spesso anche magari poi delle crocette. È proprio differente come tipo di università quindi...io mi trovo comunque bene in Italia, ci sono tanti lati negativi purtroppo, soprattutto a livello magari anche di pressioni che vengono messe dagli insegnanti e non solo comunque nello studio per un esame, per una consegna. Però mi sono trovata bene e tanto ha fatto secondo me l'ateneo in cui mi trovo. Quindi comunque consiglio assolutamente di studiare in Italia, però bisogna tener conto delle differenze rispetto a un altro paese magari da cui si viene, dal metodo appunto a cui uno si è abituato e consiglio assolutamente di fare l'Erasmus. Qualsiasi corso uno frequenti, quindi anche non di lingue, secondo me... merita tantissimo e per lingue anche lì ovviamente io sono di parte per me lo studio delle lingue sarebbe fondamentale per tutti. Poi ovviamente io ci voglio lavorare anche con le lingue, mentre se uno appunto ha interessi differenti a livello lavorativo e/o non ha il tempo, comunque, c'è anche lo studio autonomo. Ovviamente secondo me la facoltà di lingue è molto interessante, molto molto utile e io mi sono trovata molto bene quindi consiglio tutto, sia l'Italia, che l'Erasmus, che il corso di lingue ovviamente.

M: La tua è una ottima testimonianza, anche una ricca testimonianza per tutti, secondo me.

C: Spero di essere stata utile.

M: Secondo me sì, molto molto. Ti ringrazio tantissimo Chiara per questa appunto... per aver condiviso la tua esperienza e magari da qualche parte nello schermo lascio il tuo nome su Instagram, il tuo account Instagram così se qualcuno ha delle domande può magari o farle qui sotto in questo video oppure magari farle anche direttamente a te in chat su Instagram. Ti ringrazio tantissimo di nuovo.

C: Grazie a te!

M: E niente, ringrazio tutti voi per aver guardato questo video. Mi raccomando, iscrivetevi, lasciate un commento, diteci se questo video via ha interessato e niente noi ci vediamo in un prossimo video sempre qui su questo canale! Ciao a tutti ragazzi, ciao!

Previous
Previous

5 Italian tongue twisters

Next
Next

Italian pizza recipe - easy and yummy!