Improve your Italian pronunciation

TRASCRIZIONE

Ciao a tutte e a tutti, benvenuti in questo nuovo video. Sono Margherita e su questo canale vi aiuterò a imparare l’italiano. Se ancora non lo avete fatto, iscrivetevi al mio canale cliccando sul tasto rosso e attivate la campanella per non perdervi i nuovi video. Inoltre, sul mio sito nella sezione “BLOG” trovate la trascrizione di tutti i video e ulteriore materiale gratuito. E ora andiamo a vedere l’argomento di oggi!

~

Nel video di oggi vorrei condividere con voi 5 consigli universali, che valgono per tutti, su come migliorare la propria pronuncia in italiano.

  1. L’italiano è una lingua fonetica, o una lingua trasparente, in cui appunto la scrittura, diciamo, riflette in modo trasparente i suoni che vanno pronunciati. Quindi, diciamo che in italiano ogni lettera corrisponde più o meno a un suono. Quando leggiamo in italiano dobbiamo quindi pronunciare tutti i suoni che vediamo, tutte le lettere che vediamo. Ci sono altre lingue, come ad esempio l’inglese o il francese, che invece non sono così trasparenti come l’italiano. Ad esempio, la parola “lingua”: dobbiamo pronunciare bene tutti i suoni che leggiamo, tutte le consonanti e tutte le vocali. Lingua, lin-gu-a, lingua. Quando parlate, quando leggete in italiano prendetevi quindi tutto il tempo per pronunciare ogni singolo suono. Andate con calma, non abbiate fretta di pronunciare velocemente la parola.

  2. Abbastanza correlato a questo primo consiglio c’è il secondo consiglio, ovvero attenzione alle doppie! Abbiamo detto che l’italiano è una lingua trasparente. Se quindi vedete una consonante ripetuta due volte significa che quel suono sarà più lungo. Ad esempio, rosso. Scriviamo rosso in questo modo: r-o-s-s-o. Ci sono due esse, quindi il suono sarà più lungo, rosso. Attenzione perché alcune volte il significato della parola può cambiare se non pronunciamo bene le doppie. Ad esempio, rossa vs rosa, oppure caro vs carro. In alcuni casi la non pronuncia della doppia potrebbe creare delle situazioni un pochino imbarazzanti. Ci sono alcune parole per cui bisogna stare molto attenti. Un esempio, “penne” perché se non pronunciamo bene la “n” doppia diciamo pene. Pene è l’organo genitale maschile. Penne vs pene. Capite quindi che se pronunciamo una parola al posto dell’altra potrebbe essere diciamo un pochino imbarazzante, ma non preoccupatevi perché comunque la parola “pene” non è una parolaccia, ma è una parola diciamo scientifica o neutra per descrivere l’organo genitale maschile. Un altro esempio, anno versus ano. “Ano” anche in questo caso è una parte del corpo, è una delle parti intime del corpo umano, mentre con “anno” si intende i 365 giorni. Quindi attenzione, anno versus ano. Anche in questo caso non preoccupatevi perché la parola ano non è assolutamente una parola volgare, non è una parolaccia, però comunque se vedete una lettera doppia significa che il suono è più lungo quindi pronunciate bene quel suono più lungo! Carro, rossa, penne, anno.

  3. Terzo consiglio: attenzione al suono “gn”. Quando vedete le lettere GN scritte insieme al 90% dei casi vanno pronunciate in questo modo. Il suono “gn” è simile al suono della n, ma è una n un po’ più forte. Il suono “gn” può essere anche letto, se per voi è più facile, come NH ed è presente anche in altre lingue come lo spagnolo il portoghese. Qualche esempio: gnocchi, ognuno, gnomo; gnocchi, ognuno, gnomo.

  4. Quarto consiglio: attenzione al suono delle lettere GL quando sono insieme. Le lettere GL, la coppia di lettere GL, si pronuncia “gl”. Come suono è simile a quello di una l, ma un po’ più forte, un po’ più intenso. Questo suono, se è più facile, potete leggerlo come LH. Anche questo suono esiste in altre lingue come lo spagnolo il portoghese. Alcuni esempi: voglio, gli, foglio; voglio, gli, foglio.

  5. Quinto e ultimo consiglio: attenzione ai suoni ci, ce, chi, che e gi, ge, ghi, ghe. Per i suoni della c e della g esiste una regola molto chiara: quando la lettera c e quando la lettera g sono seguite dalle vocali a, o, u, il suono sarà duro, ad esempio ca co cu e ga go gu. Quando le lettere c e g sono invece seguite dalle vocali i ed e, il suono sarà dolce, ad esempio ci ce,  gi, ge. Quando però le consonanti c e g sono seguite dalla consonante h e successivamente dalla vocale i o dalla vocale e, il suono sarà duro, quindi chi, che, ghi, ghe. Alcuni esempi: casa, suono duro; scuola, suono duro; ciao, suono dolce; buongiorno, suono dolce; cena, suono dolce; gelato, suono dolce; chiesa, suono duro; ghepardo, suono duro.

So che molti di voi si potrebbero preoccupare per il suono della consonante r perché in italiano è un suono abbastanza distintivo e anche abbastanza complicato se non si è abituati a farlo. Rana, ramarro marrone. Non preoccupatevi troppo, in Italia esistono tantissimi nativi, tantissimi italiani che hanno la cosiddetta “r moscia”, cioè non riescono, nonostante siano nativi italiani, a fare la r in questo modo, ma fanno una r un po’ più gutturale, un po’ più indietro, più simile magari a quella dell’inglese o a quella del francese. Non è quindi un problema se non riuscite a rollare la vostra r, non è assolutamente un problema, le persone vi capiranno benissimo comunque. Ovviamente se invece è un vostro desiderio poterla rollare, poter fare r in questo modo, potete ovviamente esercitarvi cercando magari anche degli esercizi online che sicuramente esisteranno e magari ne parleremo in un prossimo video.

~

Per questo video è tutto! Vi ricordo che sul mio sito nella sezione “BLOG” trovate la trascrizione di tutti i video e ulteriori materiali gratuiti. Potete poi trovarmi su Facebook Instagram e TikTok, vi lascio i link dei miei profili nella descrizione di questo video, qua sotto. Ci vediamo nel prossimo video. A presto, ciao!

Previous
Previous

My first interview

Next
Next

Present tense - modal verbs